L'editoriale di (h)ortus
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La città della postproduzioneQuesto libro raccoglie una serie di saggi sulla postproduzione intesa sia quale condizione che connota oggi i territori europei, sia quale atteggiamento progettuale – realizzare non è più sufficiente e non è più centrale servono interventi altri, altre sovrascritture. Come nella prassi cinematografica, raramente la presa diretta esaurisce il momento di formalizzazione di un film: è necessario applicare un complesso di operazioni quali il doppiaggio, il montaggio, il missaggio che seguono la fase delle riprese e precedono la commercializzazione. |
Ma altrettanto importante per la costruzione della dimensione teorica dell’architettura è stato il lascito delle sue opere architettoniche: poche, significative realizzazioni, di impareggiabile esattezza compositiva e decorativa, manifestazioni evidenti di un impianto teorico solidissimo. Eppure, come evidenzia Tiziana Proietti nel suo piccolo libro Concinnitas. Principi estetici nell’opera di Leon Battista Alberti, l’importanza del legame tra opere teoriche ed edifici sta proprio nella reinterpretazione che lo stesso Alberti compie dei suo lavoro intellettuale, adattando e interpolando le formulazioni a seconda delle condizioni specifiche. L’incontro tra queste due differenti sfere, quella dell’impianto teorico, astratto e pre-architettonico, e la specificità di ciascuna opera, profondamente immersa nel sito, nella costruzione, nella committenza e nelle mille altre sfumature del reale, si svolge ad armi pari, a riprova della dignità che ognuno dei due ambiti conferisce, indirettamente, all’altro. Sebbene la letteratura antica e moderna su Alberti sia più che abbondante, il pregio dell’agile saggio della Proietti consiste proprio nel mantenere, pur nella rigorosa struttura della ricerca effettuata, una continua attenzione al fatto progettuale, a come la bellezza può diventare oggetto fisico. Proprio per questo motivo è la concinnitas a occupare la scena, nella sua qualità di eccezionale sistema di articolazione teorica, capace di traghettare l’astrattezza metafisica del bello nel mondo delle forme architettoniche reali. Proietti insegue quindi l’evoluzione ed il significato di questo particolare termine già da prima che se ne occupasse Alberti, indagandone poi la particolare pregnanza all’interno della teoria estetica del trattatista, identificandone infine le tracce all’interno delle singole opere di architettura. Seguendo questo percorso proposto dall’autrice è possibile cogliere il senso profondo della concinnitas quale strumento operativo, capace di gettare un ponte fra teoria estetica e pratica compositiva. Attraverso esso infatti Alberti riesce a raccogliere l’eredità confusa del mondo classico, fatta di sistemi dimensionali, proporzionali e compositivi incoerenti e sovente in contraddizione tra loro, ricostruendo con queste pietre un diverso edificio teorico, punto di partenza per un nuovo modo di fare architettura. Alberti raccoglie quindi i frammenti sparsi dell’antichità, riconciliandoli attraverso la concinnitas, termine che racchiude, fra i suoi molti significati, “coralità ma anche concordanza e mutua collaborazione che precisano molto bene quel senso di reciproca cooperazione tra le parti” (p. 15). In questo suo ruolo di “traghettatore” di una tradizione dal senso ormai smarrito ad una nuova vitalità, Alberti è paragonabili a due altri grandi trattatisti che lo succederanno: Perrault e Viollet-le-Duc. Lungi dal voler affrontare l’intero, monumentale, impianto teorico albertiano, il volume della Proietti affronta con serietà e coerenza un tema affatto complesso come quello della concinnitas, comprendendone l’affascinante ruolo di strumento di raccordo fra teoria e pratica: due momenti che, mai come in Alberti, sono distinti fra loro, distanti da qualsiasi ipotesi di formatività. La teoria, in Alberti, è un trampolino da cui spiccare il volo quando la pratica diventa, per qualche motivo, impossibile: serve quindi a superare la contingenza, delegando alla praxis il rapporto con il reale. Questa dialettica, nel testo della Proietti, è chiaramente leggibile, dimostrando anche come le ragionevoli contraddizioni insite in ciascuna opera costruita non sono certo incoerenza rispetto alla teoria albertiana, quanto piuttosto declinazione di una maggiore, più profonda, coerenza. Rileggere Alberti all’inizio del XXI secolo non è, come si potrebbe ipotizzare, esercizio passatista o semplice piacere intellettuale: come dimostra il libro di Tiziana Proietti, diventa un’indagine sulle ragioni fondative dell’architettura, alla ricerca dei modi operativi dell’estetica che possono, mutate le forme e la costruzione, rimanere validi ancora ai giorni nostri.
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Lo spessore della cittàLa ricerca Lo spessore della città prende corpo nel 2010 in occasione del secondo bando FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base – Bando Futuro in Ricerca), pubblicato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il bando nelle sue tre edizioni (2008, 2010, 2012) è indirizzato a sostenere ricerche di base di giovani studiosi. La stesura del progetto nella sua prima versione è il tentativo di tradurre assunti teorici, costruiti su nuove necessità di dialogo tra architettura e città, in concreti strumenti operativi. Continua... Alter-azioniQuesto libro raccoglie una serie di saggi sull’alterazione, ovvero sul rapporto interpretazione e realtà, sostanzialmente sul come si possa aumentare la realtà oltre l’impiego di strumenti tecnologici. Con l’espressione “realtà aumentata” si vuole qui sostenere l’autonomia della visione, la sua non necessità di protesi da altri impostate, a favore di un potenziamento delegato alla sola teoria. L’obiettivo è aggiornare il binomio teoria-progetto, superare inutili dualismi, affermare la coincidenza dei due termini non solo sul piano dei contenuti ma anche su quello degli strumenti. Continua... |
hortusbooks si propone come una collana agile, aperta ad una molteplicità di contributi nel campo dell'architettura. I volumi vengono pubblicati con tecnologia print on demand dalla casa editrice Nuova Cultura di Roma e possono essere acquistati on-line tramite i maggiori canali di diffusione. ![]() ![]() Gina Oliva. Architettura e PaesaggioGina Oliva. Architettura e Paesaggio: Riflessioni. Prefazione di Benedetto Todaro ![]() Nello spessoreNello spessore. Traiettorie e stanze dentro la città. A cura di Sara Marini e Federico De Matteis ![]() Enrico Puccini. Spazio aperto | Spazio chiusoSpazio aperto | Spazio chiuso. Cento anni di sperimentazioni nell'edilizia residenziale tedesca. Prefazione di Federico De Matteis ![]() Carlo Maggini. MixitéCarlo Maggini. Mixité. Strategie di composizione nella realtà francese contemporanea. Prefazione di Federico De Matteis Il paesaggio chiama
Valle Giulia Flickr
Il gruppo Valle Giulia Flickr nasce tre anni fa dall’idea di uno studente di architettura con la passione della fotografia. Da un piccolo gruppo di appassionati, accomunati dalla voglia di imparare l’arte fotografica e di utilizzarla come strumento per “parlare” di architettura, si è arrivati ad un gruppo che oggi conta più di 260 iscritti. Lo spirito del gruppo è quello della condivisione come mezzo di conoscenza, sia in campo architettonico che fotografico, e i contest proposti danno l’occasione agli iscritti di confrontarsi su varie tematiche in campo architettonico e sociale. Continua... Dal paesaggio al panorama, dal panorama al paesaggio
Il Giardino dei Cedrati di Villa Pamphilij
Rassegna Italiana | 5 Temi 5 ProgettiIl complesso di risorse culturali, artistiche, ambientali, che sono proprie di un paese noi lo chiamiamo Patrimonio (ma anche l'insieme dei cromosomi che ogni individuo eredita dai propri ascendenti). Le Case sono le abitazioni dell'uomo e l'Esterno è ciò che sta fuori, che viene da fuori. Il termine Tecnologia è composto da arte e discorso, dove per arte si intende(va) il saper fare, in altri termini il progetto del saper fare. La Catastrofe indica i grandi sconvolgimenti provocati dalla natura o dall'uomo. Continua... |