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Dopo quasi vent’anni di assenza – trascorsi, forse colpevolmente, a indagare architetture in luoghi più distanti del pianeta – sono ritornato a Urbino, alla ricerca non soltanto delle opere di Giancarlo De Carlo (e di tutti gli illustri architetti che lo hanno preceduto nella città di Federico da Montefeltro) ma anche della possibilità di fare un personalissimo punto sullo stato dell’architettura. Avevo sentito parlare da più parti del pessimo stato di conservazione degli Continua...

La città della postproduzione

Questo libro raccoglie una serie di saggi sulla postproduzione intesa sia quale condizione che connota oggi i territori europei, sia quale atteggiamento progettuale – realizzare non è più sufficiente e non è più centrale servono interventi altri, altre sovrascritture. Come nella prassi cinematografica, raramente la presa diretta esaurisce il momento di formalizzazione di un film: è necessario applicare un complesso di operazioni quali il doppiaggio, il montaggio, il missaggio che seguono la fase delle riprese e precedono la commercializzazione.
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hortus_booksEnrico Puccini

Spazio aperto | Spazio chiuso

Cento anni di sperimentazioni nell’edilizia residenziale tedesca

Michele Costanzo

pucciniIl libro di Enrico Puccini Spazio aperto | Spazio chiuso - che fa parte della nuova collana hortusbooks diretta da Federico De Matteis e Alfonso Giancotti - come indica il sottotitolo prende in esame Cento anni di sperimentazioni nell’edilizia residenziale tedesca.
L’intento dell’autore è quello di analizzare un periodo storico considerato particolarmente significativo per la ricerca e la sperimentazione sulla residenza, quale quello che ha avuto luogo in Germania tra l’ultimo decennio del XIX secolo e tutto il secolo successivo fino agli anni Novanta.

Delle complesse vicende storiche e costruttive che si sono succedute in questo tratto temporale in tale territorio, tuttavia, Puccini è interessato a mettere in evidenza solo uno specifico aspetto riguardante il confronto dialettico tra due diversi indirizzi costruttivi rivolti allo sviluppo residenziale che riguardano, come enuncia il titolo, l’impianto edilizio chiuso e quello aperto.

«Il sistema chiuso ha maggiori capacità di configurare spazi urbani, sistemi di quinte e piazze», osserva l’autore, «definite come vuoti urbani e il sistema aperto garantisce migliori condizioni abitative attraverso il rapporto con gli spazi verdi, il soleggiamento e il rapporto con il paesaggio» (1).

 

Puccini, dunque, delimita una precisa area d’interesse per il suo studio, un aspetto circoscritto della vicenda urbanistica del Paese preso in esame, nella convinzione che quel processo di crescita e di trasformazione, avvenuto in diversi centri urbani, possa rappresentare anche per i programmi costruttivi della contemporaneità un’esperienza in sé significativa, un solido referente del pensiero teorico sulla città a cui attingere - anche in situazioni diverse dal punto di vista sociale, economico, tecnico-costruttivo - traendo utili incentivi e importanti insegnamenti.
Tale procedimento programmaticamente sintetico, messo in atto dall’autore se, per un verso, tende ad eludere «[...] la complessità dei fatti urbani, per l’altro, consente di reinterpretare da un diverso punto di vista lo sviluppo delle nostre città, assimilando i processi formativi ai processi spaziali» (2).
Il punto di riferimento di Puccini da cui trae l’avvio per il suo studio, è la riflessione che fa su tale tema Joseph Stübben, in Der Städtebau. Handbuch der Architektur, considerato il primo ad operare la differenziazione di aperto/chiuso all’interno del processo di sviluppo urbano. Ma il testo non cerca di indagare le due realtà che dialetticamente si confrontano rivolgendosi, piuttosto, agli interessanti esiti della loro ‘sintesi’, che puntano a «[...] contemperare i pregi che ciascuna delle due categorie [...] presenta» (3).
Il libro passa in rassegna con concisa puntualità le esperienze di edilizia residenziale a partire dagli interventi portati avanti nella Repubblica di Weimar, fino ai più recenti quali quelli dell’IBA, che è un importante e impegnativo intervento di ricostruzione di una vasta area del centro storico di Berlino (il Friedrichsstadt) - che, degli anni più recenti è il maggiormente conosciuto - ed altre operazioni costruttive di varia entità dimensionale dislocate in diverse aree della capitale tedesca che troveranno la loro attuazione, come si è sopra accennato, nel corso degli anni Novanta.
L’insieme di valori etici che guidano le scelte progettuali, l’attenzione ai bisogni sociali, il diverso criterio di configurare gli spazi urbani, la nuova consapevolezza dell’abitare ed altri elementi, ancora, di cui la società ha preso coscienza lungo il percorso del travagliato tratto temporale esaminato e messo in luce da Puccini, ha dato vita a una nuova realtà che ha preso forma sotto la spinta di una diversa visione della città e di una differente esigenza e modalità del vivere associato, facendo emergere una serie di necessità ormai irrinunciabili riguardanti l’organizzazione degli alloggi, una diversa qualità del disegno urbano, degli spazi associativi, delle strutture di servizio e della loro efficienza, dei collegamenti veloci e di quant’altro che costituiscono, nel loro insieme, gli elementi della nuova dimensione urbana.

Note

(1) Enrico Puccini, Spazio aperto | Spazio chiuso. Cento anni di sperimentazioni nell’edilizia residenziale tedesca,  Nuova Cultura, Roma 2011, p. 12.
(2) Ivi, p. 11.
(3) Ivi, p. 12.
(4) Ivi, p. 89.

Autore Enrico Puccini
Titolo Spazio aperto | Spazio chiuso. Cento anni di sperimentazioni nell'edilizia residenziale tedesca
Editore Nuova Cultura
Città Roma
Anno 2011
Pagine 100
Prezzo € 12,00
ISBN
Compra http://www.nuovacultura.it/prodotto.php?ipd=1401

 

Autore Data pubblicazione Volume pubblicazione
COSTANZO Michele 2011-03-19 n. 43 Aprile 2011
 

Lo spessore della città

La ricerca Lo spessore della città prende corpo nel 2010 in occasione del secondo bando FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base – Bando Futuro in Ricerca), pubblicato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il bando nelle sue tre edizioni (2008, 2010, 2012) è indirizzato a sostenere ricerche di base di giovani studiosi. La stesura del progetto nella sua prima versione è il tentativo di tradurre assunti teorici, costruiti su nuove necessità di dialogo tra architettura e città, in concreti strumenti operativi.  Continua...

Alter-azioni

Questo libro raccoglie una serie di saggi sull’alterazione, ovvero sul rapporto interpretazione e realtà, sostanzialmente sul come si possa aumentare la realtà oltre l’impiego di strumenti tecnologici. Con l’espressione “realtà aumentata” si vuole qui sostenere l’autonomia della visione, la sua non necessità di protesi da altri impostate, a favore di un potenziamento delegato alla sola teoria. L’obiettivo è aggiornare il binomio teoria-progetto, superare inutili dualismi, affermare la coincidenza dei due termini non solo sul piano dei contenuti ma anche su quello degli strumenti. Continua...

peperone_giallo_trasphortusbooks è un progetto editoriale che nasce dall’esperienza di (h)ortus - rivista di architettura. Raccogliere saggi e riflessioni di giovani studiosi dell’architettura, siano esse sul contemporaneo, sulla storia, la critica e la teoria, sul progetto o sugli innumerevoli altri temi che caratterizzano l’arte del costruire è la missione che vogliamo perseguire, per una condivisione seria e ragionata dei problemi che a noi tutti, oggi, stanno profondamente a cuore.

hortusbooks si propone come una collana agile, aperta ad una molteplicità di contributi nel campo dell'architettura. I volumi vengono pubblicati con tecnologia print on demand dalla casa editrice Nuova Cultura di Roma e possono essere acquistati on-line tramite i maggiori canali di diffusione.

Il paesaggio chiama

paesaggio_chiama_tIn tante città mediterranee e anche qui, nella magnifica cornice dello Stretto di Messina, l’attuale urbanesimo genera immense aree abitate che non sono più né urbane né rurali. Ci guardiamo attorno e nella banalità che ci circonda cerchiamo nuove gravità, proprio in questi luoghi destrutturati, perché è qui che possono e devono prendere forma i paesaggi del nostro tempo. L’importanza del paesaggio è sentita quasi sempre in termini solo difensivi, senza la consapevolezza della sua rilevanza sociale e economica, e di conseguenza senza un coinvolgimento culturale e politico delle comunità. Continua...

Valle Giulia Flickr

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Il gruppo nasce tre anni fa dall’idea di uno studente di architettura con la passione della fotografia.
Da un piccolo gruppo di appassionati, accomunati dalla voglia di imparare l’arte fotografica e di utilizzarla come strumento per “parlare” di architettura, si è arrivati ad un gruppo che oggi conta più di 260 iscritti.
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Dal paesaggio al panorama, dal panorama al paesaggio

camiz_copertina_tUna mostra che presenti fotografie di paesaggi naturali, così come un osservatore li vede durante una gita, un'escursione, un viaggio, anziché una mostra semplice come si potrebbe credere (perché si potrebbe azzardare che un panorama è sempre bello), si presenta come una mostra piuttosto complessa. In effetti, è la fotografia del paesaggio naturale che è più complessa di quanto non sembri. Infatti, se appunto un ambiente naturale ci appare quasi sempre come bello, in particolare se incontaminato, una sua fotografia non è detto che lo sia. Continua...

Il Giardino dei Cedrati di Villa Pamphilij

cedratiDalla loro domesticazione le piante da frutto sono sempre state utilizzate come elementi costitutivi di diverse tipologie di giardini. In molti giardini storici, a  fronte di esempi virtuosi di conservazione di aree a frutteto o di singole piante da frutto, molto più spesso questi spazi coltivati sono andati perduti, gradualmente sacrificati ad altre priorità nei necessari restauri vegetazionali con perdita di risorse genetiche di valore, ma anche dell’identità dei luoghi. Lo studio di un’ipotesi di recupero del Giardino dei Cedrati in Villa Doria Pamphilj (Roma), oggi profondamente cambiato nella sua forma, struttura e funzione e in progressivo abbandono, rappresenta l’applicazione di un innovativo approccio metodologico, esempio di quella  integrazione di discipline necessaria per non prescindere dalla natura sistemica  di questo luogo. Continua...

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