L'editoriale di (h)ortus


fave.jpg
Dopo quasi vent’anni di assenza – trascorsi, forse colpevolmente, a indagare architetture in luoghi più distanti del pianeta – sono ritornato a Urbino, alla ricerca non soltanto delle opere di Giancarlo De Carlo (e di tutti gli illustri architetti che lo hanno preceduto nella città di Federico da Montefeltro) ma anche della possibilità di fare un personalissimo punto sullo stato dell’architettura. Avevo sentito parlare da più parti del pessimo stato di conservazione degli Continua...

La città della postproduzione

Questo libro raccoglie una serie di saggi sulla postproduzione intesa sia quale condizione che connota oggi i territori europei, sia quale atteggiamento progettuale – realizzare non è più sufficiente e non è più centrale servono interventi altri, altre sovrascritture. Come nella prassi cinematografica, raramente la presa diretta esaurisce il momento di formalizzazione di un film: è necessario applicare un complesso di operazioni quali il doppiaggio, il montaggio, il missaggio che seguono la fase delle riprese e precedono la commercializzazione.
Continua...

Scritti

broccoli_prospIn questa sezione troverete gli scritti che la redazione di (h)ortus seleziona per la pubblicazione. Si tratta di riflessioni ad ampio raggio, che coprono la storia dell'architettura e i temi della contemporaneità, le interviste con personaggi della cultura come anche pezzi "classici" che riproponiamo con l'intento di riportarli in primo piano.

Attraverso la promozione della ricerca scientifica (h)ortus mira a contribuire, con serietà e rigore, alla costruzione di patrimonio di riflessioni sulla cultura architettonica dei nostri giorni.



PDF

scritti_broccoliSperimentare in vivo

Flessibilità come parametro di accountability nella costruzione del progetto

Eugenio Arbizzani

Non serve a niente progettare utopie perché lo sviluppo può solo derivare dall’esperienza pratica

Jean Prouvè

arbizzani 02 tNella visione progressista il progetto di architettura è sempre stato inteso come campo di ricerca e sperimentazione per la verifica a priori e a posteriori delle sue qualità di adeguatezza nel tempo alle esigenze dell’utenza e della sua capacità di rispondere a canoni etici oltre che estetici. Per tale fine l’inscindibilità fra pratica e ricerca (Simon, 1973) rappresenta ancora per i nostri tempi un paradigma non sempre universalmente accettato.

Leggi tutto...
 
PDF

scritti_broccoliO povo deve fazer arquitetura

La dimensione collettiva dei progetti paulisti di Lina Bo Bardi

Francesca Sarno

sarno tLa chiamano “a Lina” a São Paulo, per quell’approccio confidenziale, profondamente brasiliano, capace di farti sentire subito uno di loro. E Lina Bo Bardi lo era, poiché è stata capace di comprendere intimamente un popolo, apprezzandone a pieno il Paese. Ha riconosciuto nelle pietre, nei quarzi colorati del Brasile, la generosa ricchezza della natura; ha visto nelle lavorazioni del legno il perdurare delle tradizioni; ha compreso, nel ricorso al cemento armato, potenzialità e capacità tecniche; ha amato senza pregiudizi questo popolo formidabile, come lei stessa lo definiva.

Leggi tutto...
 
PDF

scritti_broccoliUn'intervista a Stefano Pujatti | Elasticospa

Chieri, 23 marzo 2014

Armando Iacovantuono

pujattiELASTICOSPA nasce per iniziativa dell’architetto Stefano Pujatti. È uno studio di architetti ed ingegneri che si occupano di progettazione edilizia ed urbanistica ed ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali. Collabora in modo continuativo con lo studio elastico 3 per i lavori pubblici e con lo studio elastico disegno per i lavori di design.

Leggi tutto...
 
Altri articoli...
  • Abiti per abitare. Le case di Adolf Loos
  • Autismo: la costruzione dello spazio abilitante per il “non standard”
  • L’architettura è l’arte dell’equilibrio?
  • Forma vs immagine nel progetto architettonico
  • La Topologia del Grottesco
  • Il talento dell'ambiguità
  • Utopie Contemporanee
  • Architecture [mis]represented
  • Adolf Loos. Casa Müller
  • Il terreno del comune e la reinvenzione dello spazio del quotidiano
  • Intervenire in spessore
  • Progettare, costruire, abitare
  • In ricordo di Alessandro Anselmi
  • Cluster vuol dire gruppo
  • La riqualificazione delle aree industriali dismesse
  • L'architettura clonata
  • Chandigarh. Colmando la distanza tra concetto e contesto
  • Mission to Mars
  • Tracce. La presenza di un'assenza
  • I paint therefore I am. Arte urbana a Torino
  • Il design è prendersi cura delle cose
  • I Collegi universitari di Urbino
  • Quartieri residenziali nei Paesi Bassi
  • Sulle tracce di Alvar Aalto
  • Il Memoriale delle Fosse ardeatine
  • Hortus a
  • Lo spazio interno della Sehzade Camii a Istanbul
  • Interpretare l'informale
  • Che cos'è lo spazio comune? (1)
  • Stazione Termini. Per una rilettura critica del progetto
  • La via italiana al paesaggio
  • Landscape in Progress. Nuovi paesaggi per la città mediterranea
  • Dal paesaggio al panorama, dal panorama al paesaggio
  • Sulla ricerca interdisciplinare
  • Quel che resta è lo stile. Pensieri sparsi su Paolo Angeletti
  • Progetti urbani sostenibili. Le Green Cities europee
  • Il terzo luogo
  • Un quartiere di Stoccarda
  • Costruzione spaziale e percezione di Corviale
  • La Biblioteca della Facoltà di Legge a Cambridge
  • Buenos Aires. Architettura e città dal Centenario al Bicentenario
  • Roma e l'urbanistica dei quartieri popolari
  • Costruire nel Sahel
  • Il mausoleo di Iqbal. Il sacro, la comunità, la memoria
  • Sul concetto di ornamento
  • Terminal T1. Barcellona
  • Il segno nella città. Jewish museum a Berlino
  • Akragas e il Mediterraneo
  • My place
  • Frank Gehry. Coast to coast
  • Enrico Mauceri. La Sicilia nei paesaggi e delle geografie
  • Due parchi a Barcellona
  • Shagal/iodaa. Biglietti da visita ecologici
  • A spasso con Stefan Forster
  • Racconto di Bogotà dal Transmilenio
  • Petra Ceferin. Trasformare la realtà con l'architettura
  • Precarietà energetica vs. efficienza tecnologica
  • Intervista a ma0
  • Approccio sostenibile al recupero dell'edilizia residenziale
  • Shagal / iodaa. Manifesto per un mondo migliore
  • Incheon, Corea
  • Didattica continua e sperimentale. Un'intervista
  • The Ancient Origins of Modern Perspective
  • Il disegno di legge sulla qualità architettonica
  • Su "La scuola del silenzio" di Sverre Fehn
  • Verso l'involucro architettonico interattivo
  • Franca Helg - Tecnologia, dettaglio ed espressione architettonica
  • Martìnez-Lapeña & Torres Tur. Plaça de la Constituciò a Girona
  • Walter Gropius. Il compito dell'architetto
  • Percorsi romani: Ugo Luccichenti
  • Franco Albini. Musei e allestimenti
  • Progettare tra "tecnica e mestiere"
  • I nuovi paesaggi metropolitani e il ridisegno degli spazi aperti
  • La città per "frammenti": Paris Seine Rive Gauche
  • 100 Anni di "non solitudine". Intervista a Oscar Niemeyer
  • In memoria di Ippolito Pizzetti
  • Una giornata con Pasquale Culotta
  • Cinema e Architettura, Architettura e Tempo
  • Biblioteca Jaume Fuster - de 10 a 21 h...
  • Valencia: Architettura di eventi
  • Malie dell'essenziale. In-between la quintessenza
  • Friedensreich Hundertwasser - Il medico dell'architettura
  • Richard Rogers - Towards Sustainable Architecture
  • Ettore Sottsass. Galleria del Museo dell'Arredo Contemporaneo
  • La ricerca in architettura. Scritti e opere di Mies van der Rohe
  • Macchine per vendere o città commerciali
  • Ettore Sottsass - Ceramiche delle tenebre
  • Due interviste: Ellelab, SCIATTO produzie
  • Tre Interviste: Doppiomisto, 2A+P, Emmeazero
  • Carlo Scarpa in Magna Graecia. Palazzo Abatellis
  • Il parcheggio-piazza di Sacripanti a Forlì. Storia di passioni e tradimenti
  • Personaggi del Situazionismo
  • Costruzione: sostegno e limiti
  • Da "L'Architettura della Città" al Teatro del Mondo
  • Richard Neutra - Progettare per sopravvivere
  • Oscar Niemeyer - La forma nell'architettura
  • La visione della realtà post-bellica italiana nel cinema
  • Strategie comunicative e narrative tra romanzo e adattamento cinematografico
  • Massimo Zammerini. Nuove chiese per le periferie
  • ¿No MIES? No Party!
  • Le avventure della ragione. Note sull'Essai di Laugier
  • Corpo e architettura. Aldo Rossi e Bernhard Tschumi
  • Roma Regina Aquarum
  • Gibellina: testimonianza di una viaggiatrice
  • Quaroni. L'architetto è colui che cerca di mettere insieme cose distanti fra loro
  • Tre interviste: Cliostraat, Stalker, A12
  • I prodotti edilizi della trasformazione a Roma
  • Objet singulier: si nasce o si diventa?
  • La decorazione in Semper
  • Il tentativo di un'architettura "no-name" nel pensiero di Gianfranco Caniggia
  • Light Construction. Una nuova declinazione di trasparenza
  • Identità e margini nell'anticittà contemporanea
  • Ludwig Mies van der Rohe - Principi di insegnamento dell'architettura

Lo spessore della città

La ricerca Lo spessore della città prende corpo nel 2010 in occasione del secondo bando FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base – Bando Futuro in Ricerca), pubblicato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il bando nelle sue tre edizioni (2008, 2010, 2012) è indirizzato a sostenere ricerche di base di giovani studiosi. La stesura del progetto nella sua prima versione è il tentativo di tradurre assunti teorici, costruiti su nuove necessità di dialogo tra architettura e città, in concreti strumenti operativi.  Continua...

Alter-azioni

Questo libro raccoglie una serie di saggi sull’alterazione, ovvero sul rapporto interpretazione e realtà, sostanzialmente sul come si possa aumentare la realtà oltre l’impiego di strumenti tecnologici. Con l’espressione “realtà aumentata” si vuole qui sostenere l’autonomia della visione, la sua non necessità di protesi da altri impostate, a favore di un potenziamento delegato alla sola teoria. L’obiettivo è aggiornare il binomio teoria-progetto, superare inutili dualismi, affermare la coincidenza dei due termini non solo sul piano dei contenuti ma anche su quello degli strumenti. Continua...

peperone_giallo_trasphortusbooks è un progetto editoriale che nasce dall’esperienza di (h)ortus - rivista di architettura. Raccogliere saggi e riflessioni di giovani studiosi dell’architettura, siano esse sul contemporaneo, sulla storia, la critica e la teoria, sul progetto o sugli innumerevoli altri temi che caratterizzano l’arte del costruire è la missione che vogliamo perseguire, per una condivisione seria e ragionata dei problemi che a noi tutti, oggi, stanno profondamente a cuore.

hortusbooks si propone come una collana agile, aperta ad una molteplicità di contributi nel campo dell'architettura. I volumi vengono pubblicati con tecnologia print on demand dalla casa editrice Nuova Cultura di Roma e possono essere acquistati on-line tramite i maggiori canali di diffusione.

Il paesaggio chiama

paesaggio_chiama_tIn tante città mediterranee e anche qui, nella magnifica cornice dello Stretto di Messina, l’attuale urbanesimo genera immense aree abitate che non sono più né urbane né rurali. Ci guardiamo attorno e nella banalità che ci circonda cerchiamo nuove gravità, proprio in questi luoghi destrutturati, perché è qui che possono e devono prendere forma i paesaggi del nostro tempo. L’importanza del paesaggio è sentita quasi sempre in termini solo difensivi, senza la consapevolezza della sua rilevanza sociale e economica, e di conseguenza senza un coinvolgimento culturale e politico delle comunità. Continua...

Valle Giulia Flickr

vg_flickr_11

Il gruppo nasce tre anni fa dall’idea di uno studente di architettura con la passione della fotografia.
Da un piccolo gruppo di appassionati, accomunati dalla voglia di imparare l’arte fotografica e di utilizzarla come strumento per “parlare” di architettura, si è arrivati ad un gruppo che oggi conta più di 260 iscritti.
Lo spirito del gruppo è quello della condivisione come mezzo di conoscenza, sia in campo architettonico che fotografico, e i contest proposti danno l’occasione agli iscritti di confrontarsi su varie tematiche in campo architettonico e sociale. Continua...

Dal paesaggio al panorama, dal panorama al paesaggio

camiz_copertina_tUna mostra che presenti fotografie di paesaggi naturali, così come un osservatore li vede durante una gita, un'escursione, un viaggio, anziché una mostra semplice come si potrebbe credere (perché si potrebbe azzardare che un panorama è sempre bello), si presenta come una mostra piuttosto complessa. In effetti, è la fotografia del paesaggio naturale che è più complessa di quanto non sembri. Infatti, se appunto un ambiente naturale ci appare quasi sempre come bello, in particolare se incontaminato, una sua fotografia non è detto che lo sia. Continua...

Il Giardino dei Cedrati di Villa Pamphilij

cedratiDalla loro domesticazione le piante da frutto sono sempre state utilizzate come elementi costitutivi di diverse tipologie di giardini. In molti giardini storici, a  fronte di esempi virtuosi di conservazione di aree a frutteto o di singole piante da frutto, molto più spesso questi spazi coltivati sono andati perduti, gradualmente sacrificati ad altre priorità nei necessari restauri vegetazionali con perdita di risorse genetiche di valore, ma anche dell’identità dei luoghi. Lo studio di un’ipotesi di recupero del Giardino dei Cedrati in Villa Doria Pamphilj (Roma), oggi profondamente cambiato nella sua forma, struttura e funzione e in progressivo abbandono, rappresenta l’applicazione di un innovativo approccio metodologico, esempio di quella  integrazione di discipline necessaria per non prescindere dalla natura sistemica  di questo luogo. Continua...

Rassegna Italiana | 5 Temi 5 Progetti

Il complesso di risorse culturali, artistiche, ambientali, che sono proprie di un paese noi lo chiamiamo Patrimonio (ma anche l'insieme dei cromosomi che ogni individuo eredita dai propri ascendenti). Le Case sono le abitazioni dell'uomo e l'Esterno è ciò che sta fuori, che viene da fuori. Il termine Tecnologia è composto da arte e discorso, dove per arte si intende(va) il saper fare, in altri termini il progetto del saper fare. La Catastrofe indica i grandi sconvolgimenti provocati dalla natura o dall'uomo. Continua...

Joomla Templates by Joomlashack