L'editoriale di (h)ortus


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Dopo quasi vent’anni di assenza – trascorsi, forse colpevolmente, a indagare architetture in luoghi più distanti del pianeta – sono ritornato a Urbino, alla ricerca non soltanto delle opere di Giancarlo De Carlo (e di tutti gli illustri architetti che lo hanno preceduto nella città di Federico da Montefeltro) ma anche della possibilità di fare un personalissimo punto sullo stato dell’architettura. Avevo sentito parlare da più parti del pessimo stato di conservazione degli Continua...

La città della postproduzione

Questo libro raccoglie una serie di saggi sulla postproduzione intesa sia quale condizione che connota oggi i territori europei, sia quale atteggiamento progettuale – realizzare non è più sufficiente e non è più centrale servono interventi altri, altre sovrascritture. Come nella prassi cinematografica, raramente la presa diretta esaurisce il momento di formalizzazione di un film: è necessario applicare un complesso di operazioni quali il doppiaggio, il montaggio, il missaggio che seguono la fase delle riprese e precedono la commercializzazione.
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Hortus News


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Giornata della Tecnologia
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La città compatta
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Paisajes Re-habilitados
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Architettura dei tessuti urbani
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Quattro Coppie Due Figure
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Presentazione delle Lettere di Emilio Sereni
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Archivi e Mostre
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Prodotto da Laboratorio - l con_temporanei e Nu

con il sostegno della Sapienza Università di Roma
Iniziative Culturali e Sociali degli
Studenti
in collaborazione con il corso di Scenografia prof. A. Moneta
Facoltà di Architettura "Valle Giulia"

presenta:

, liberamente tratto dal romanzo “La Formica Elettrica” di Philip K. Dick, rappresenta l’ultimo lavoro frutto di una perfetta sinergia tra assistenti, docente ed alcuni allievi motivati a realizzare uno spettacolo teatrale di carattere multimediale e performativo ed occasione di sperimentazione di gruppo e palcoscenico per i propri lavori d’esame. La performance nasce, infatti, da un esame del Corso e da un finanziamento dell’Ateneo rivolto a promuovere le iniziative culturali e artistiche degli studenti.
Questo ha dato l’opportunità agli studenti di confrontarsi con la realtà lavorativa, partecipando da protagonisti e materialmente alla realizzazione della messinscena, permettendogli di esaminarla sotto tutti i punti di vista: scenografico e scenotecnico, illuminotecnico e acustico, della regia e della coreografia, della musica, delle sonorizzazioni e dei video.

sinossi


Garson Poole è un affermato dirigente proprietario della "Tri-Plan Corporation". Situato ai massimi livelli della scala sociale, senza responsabilità né colpa, viene trascinato dagli eventi in una nuova realtà. Non solo non è proprietario della società ma un Cyborg, addirittura una "proprietà" della ditta stessa; uno schiavo meccanico, una Formica Elettrica. Garson non accetta la sua nuova condizione e ricercando la verità, scopre che tutte le sue percezioni ed i ricordi sono controllati da una bobina situata nel torace. È solo un essere creato da qualcuno per assolvere una funzione.
Il protagonista, sconvolto dagli eventi, intraprenderà un’estenuante ricerca cercando di analizzare quella che è l'origine dei suoi pensieri, delle percezioni e dei comportamenti, accanendosi per riportare la realtà sotto il suo controllo. Comincia così la spirale che lo porterà, prima ad uno stato d’umana depressione e infine alla decisione di sopprimersi.
Il suo sistema celebrale cibernetico viene sommerso da una grande quantità di stimoli fin quando, emettendo una nube  di fumo, questa, ne segna la distruzione. Il ritmo serrato e lucido sottolinea la situazione da incubo che vive il protagonista, costretto suo malgrado a scavare nel profondo delle emozioni non fermandosi alla superficie delle cose.
Garson è costretto a ripensare la sua realtà, non può più auto-ingannarsi come fa tranquillamente la maggioranza degli esseri umani. I personaggi sono immersi in realtà soggettive, non comunicabili che si sfaldano continuamente e sulle quali solo la morte può creare una interferenza, evidenziandone tutta l’illusorietà.

Lo spettacolo

Pensato come un organismo in mutazione in cui il personaggio del cyborg, qui rappresentato come entità fisicamente astratta della nostra realtà, rivive come in universi paralleli, quelle che sono le sue percezioni del mondo, della sua realtà, in un prima e un dopo, assente dal tempo e dallo spazio fisico.
Alcuni elementi cardine sono:
- La presenza dei danzatori come distorsori della realtà, animatori delle sue allucinazioni transitorie che in infiniti stimoli porteranno il protagonista all’autodistruzione; essi intervengono fisicamente sulla scena modificandone la forma.
- L’allestimento scenografico esteso alla totalità della sala, permette che l’azione scenica si svolga anche in mezzo al pubblico eliminando la separazione tra attore e spettatore;quest’ultimo è immerso in un organismo sensoriale e mutevole che comunica attraverso suono, luce, musica e proiezioni video.
- Le immagini ed i video, modificandosi insieme alla musica, segnano il passaggio tra i mondi reali e i mondi virtuali, tra le percezioni e le aberrazioni delle realtà soggettive.
- Interferenze dal mondo virtuale della piattaforma di Second life creano un inedito cortocircuito spazio-temporale per una fruizione multi_dimensionale dell’evento.
Ciò che siamo abituati a considerare come qualcosa di sicuro viene messo in discussione, diviene qualcosa che non esiste più “qui e ora” ma che acquista nuove velocità così da entrare in una nuova dimensione.
organismo mutevole e adattabile al luogo in cui viene ricreato, una struttura che si espande e si ritrae nello spazio e nel tempo.
Il set tecnologico è parte integrante della scena; i performers, alterandone i suoni e le proiezioni in tempo reale, variano il loro ruolo diventando allo stesso tempo attori e spettatori della stessa.

" Noi non nasciamo, noi non cresciamo, ci esauriamo, come le formiche. Ecco, come le formiche. Ecco cosa siamo ."

(Philip K. Dick: Do Androids dream of electric sheep? , 1968)



Liberamente tratto dal romanzo “la formica elettrica” di P.K.Dick

Concept & development:
Nu

Directed by:
Tiziana Amicuzi _ Simona Ortolan

Stage director:
Andrea Moneta

Architecture:
Nu

Motion:
Simona Ortolan _ Tiziana Amicuzi _ Alessia Zarzani _ Francesca Marasà _ Fili Papadopulou

Sound scapes & music:
Emanuela Bonella _ Andrea Moneta _ Marco Piacquadio

Light Design & Effects:
Luigi Mascioli _ Adalgisa Nicolazzi _ Tiziana Proietti

Live video set:
Juri Bianchi _ Sonia Ruiu

Video & Animation:
Juri Bianchi _ Simona Ortolan_ Tiziana Amicuzi

Voice-over Garson Poole: Andrea Bonella

Voice-over Computer: Marialaura Caselli

Second Life - web set:Mario Leante _ Maurizio Crocco

Stage Photographer: Alessia Cerqua_Alessandro Ragno

Videomaker: Ettore Santoro

Collaboration: Bruno Cordovani

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Autore Data pubblicazione Volume pubblicazione
Redazionale 2007-10-23 n. 1 Ottobre 2007
 

Lo spessore della città

La ricerca Lo spessore della città prende corpo nel 2010 in occasione del secondo bando FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base – Bando Futuro in Ricerca), pubblicato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il bando nelle sue tre edizioni (2008, 2010, 2012) è indirizzato a sostenere ricerche di base di giovani studiosi. La stesura del progetto nella sua prima versione è il tentativo di tradurre assunti teorici, costruiti su nuove necessità di dialogo tra architettura e città, in concreti strumenti operativi.  Continua...

Alter-azioni

Questo libro raccoglie una serie di saggi sull’alterazione, ovvero sul rapporto interpretazione e realtà, sostanzialmente sul come si possa aumentare la realtà oltre l’impiego di strumenti tecnologici. Con l’espressione “realtà aumentata” si vuole qui sostenere l’autonomia della visione, la sua non necessità di protesi da altri impostate, a favore di un potenziamento delegato alla sola teoria. L’obiettivo è aggiornare il binomio teoria-progetto, superare inutili dualismi, affermare la coincidenza dei due termini non solo sul piano dei contenuti ma anche su quello degli strumenti. Continua...

peperone_giallo_trasphortusbooks è un progetto editoriale che nasce dall’esperienza di (h)ortus - rivista di architettura. Raccogliere saggi e riflessioni di giovani studiosi dell’architettura, siano esse sul contemporaneo, sulla storia, la critica e la teoria, sul progetto o sugli innumerevoli altri temi che caratterizzano l’arte del costruire è la missione che vogliamo perseguire, per una condivisione seria e ragionata dei problemi che a noi tutti, oggi, stanno profondamente a cuore.

hortusbooks si propone come una collana agile, aperta ad una molteplicità di contributi nel campo dell'architettura. I volumi vengono pubblicati con tecnologia print on demand dalla casa editrice Nuova Cultura di Roma e possono essere acquistati on-line tramite i maggiori canali di diffusione.

Il paesaggio chiama

paesaggio_chiama_tIn tante città mediterranee e anche qui, nella magnifica cornice dello Stretto di Messina, l’attuale urbanesimo genera immense aree abitate che non sono più né urbane né rurali. Ci guardiamo attorno e nella banalità che ci circonda cerchiamo nuove gravità, proprio in questi luoghi destrutturati, perché è qui che possono e devono prendere forma i paesaggi del nostro tempo. L’importanza del paesaggio è sentita quasi sempre in termini solo difensivi, senza la consapevolezza della sua rilevanza sociale e economica, e di conseguenza senza un coinvolgimento culturale e politico delle comunità. Continua...

Valle Giulia Flickr

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Il gruppo nasce tre anni fa dall’idea di uno studente di architettura con la passione della fotografia.
Da un piccolo gruppo di appassionati, accomunati dalla voglia di imparare l’arte fotografica e di utilizzarla come strumento per “parlare” di architettura, si è arrivati ad un gruppo che oggi conta più di 260 iscritti.
Lo spirito del gruppo è quello della condivisione come mezzo di conoscenza, sia in campo architettonico che fotografico, e i contest proposti danno l’occasione agli iscritti di confrontarsi su varie tematiche in campo architettonico e sociale. Continua...

Dal paesaggio al panorama, dal panorama al paesaggio

camiz_copertina_tUna mostra che presenti fotografie di paesaggi naturali, così come un osservatore li vede durante una gita, un'escursione, un viaggio, anziché una mostra semplice come si potrebbe credere (perché si potrebbe azzardare che un panorama è sempre bello), si presenta come una mostra piuttosto complessa. In effetti, è la fotografia del paesaggio naturale che è più complessa di quanto non sembri. Infatti, se appunto un ambiente naturale ci appare quasi sempre come bello, in particolare se incontaminato, una sua fotografia non è detto che lo sia. Continua...

Il Giardino dei Cedrati di Villa Pamphilij

cedratiDalla loro domesticazione le piante da frutto sono sempre state utilizzate come elementi costitutivi di diverse tipologie di giardini. In molti giardini storici, a  fronte di esempi virtuosi di conservazione di aree a frutteto o di singole piante da frutto, molto più spesso questi spazi coltivati sono andati perduti, gradualmente sacrificati ad altre priorità nei necessari restauri vegetazionali con perdita di risorse genetiche di valore, ma anche dell’identità dei luoghi. Lo studio di un’ipotesi di recupero del Giardino dei Cedrati in Villa Doria Pamphilj (Roma), oggi profondamente cambiato nella sua forma, struttura e funzione e in progressivo abbandono, rappresenta l’applicazione di un innovativo approccio metodologico, esempio di quella  integrazione di discipline necessaria per non prescindere dalla natura sistemica  di questo luogo. Continua...

Rassegna Italiana | 5 Temi 5 Progetti

Il complesso di risorse culturali, artistiche, ambientali, che sono proprie di un paese noi lo chiamiamo Patrimonio (ma anche l'insieme dei cromosomi che ogni individuo eredita dai propri ascendenti). Le Case sono le abitazioni dell'uomo e l'Esterno è ciò che sta fuori, che viene da fuori. Il termine Tecnologia è composto da arte e discorso, dove per arte si intende(va) il saper fare, in altri termini il progetto del saper fare. La Catastrofe indica i grandi sconvolgimenti provocati dalla natura o dall'uomo. Continua...

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