L'editoriale di (h)ortus
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La città della postproduzioneQuesto libro raccoglie una serie di saggi sulla postproduzione intesa sia quale condizione che connota oggi i territori europei, sia quale atteggiamento progettuale – realizzare non è più sufficiente e non è più centrale servono interventi altri, altre sovrascritture. Come nella prassi cinematografica, raramente la presa diretta esaurisce il momento di formalizzazione di un film: è necessario applicare un complesso di operazioni quali il doppiaggio, il montaggio, il missaggio che seguono la fase delle riprese e precedono la commercializzazione. |
Quattro mega-edifici; quattro frammenti di utopie realizzate in un momento di grande fiducia nel progresso tecnologico e del ruolo centrale dello Stato nel controllo dei processi di costruzione della città; quattro edifici che sono allo stesso tempo sono il segno concreto della crisi del progetto moderno incarnato nella tentazione di sintetizzare la complessità della città in una forma urbana globale e risolutrice alternativa in senso assoluto alle strutture esistenti. Il primo esito della ricerca è stata una mostra che si è tenuta a Vienna e che è stata l’occasione per riavviare un dibattito pubblico (cittadini, amministratori, architetti) sulla città a partire dall’architettura. Nei grandi pannelli esposti al Semperdepot i risultati dell’operazione esposti non lasciano spazio all’estetizzazione che le raffinate immagini, foto, disegni, schemi, montaggi rischiavano di produrre. Piuttosto ciò che anche si è voluto puntualizzare è come gli edifici siano stati analizzati in quanto monumenti della modernità, resti archeologici di un periodo storico passato; per far ciò sono stati sezionati e riletti utilizzando e applicando, in maniera assolutamente innovativa e rigorosa, metodologie e strumentazioni pensate per analizzare la città riportate agli edifici. Si assiste quindi a una lettura psicogeografica dei luoghi, all’analisi dei paesaggi, all’applicazione delle teorie di Kevin Lynch, Christopher Alexander, Colin Rowe, Bernard Tschumi, Venturi, Scott-Brown e Izenour. Edifici moderni e sguardo contemporaneo, anzi sguardi diversi e punti di vista multipli. Il libro stesso diventa allora una sorta di mat-book che permette di intrecciare diversi percorsi di lettura organizzati intorno a parole chiave. L’indice del volume è pensato come una mappa concettuale, un glossario che ripercorre il senso generale dell’operazione sintetizzando premesse e risultati. Alcune delle parole chiave parlano di “letture”: bigness, city, criticism, modernism, monument ecc. Altre si riferiscono a operazioni progettuali minime per cambiare radicalmente la percezione di un edificio: land, micro-public space, re-use ecc. altre ancora sottendono operazioni di radicale trasformazione: demolition, facade, ruin ecc. Lettura e progetto si confondono volutamente in un sistema di relazioni complesse in cui i ruoli non si distinguono. Ogni parola chiave è un punto di accesso all’edificio e il titolo di un saggio breve, una voce di glossario appunto, curata da docenti o ricercatori, parte integrante del percorso per immagini.
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Lo spessore della cittàLa ricerca Lo spessore della città prende corpo nel 2010 in occasione del secondo bando FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base – Bando Futuro in Ricerca), pubblicato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il bando nelle sue tre edizioni (2008, 2010, 2012) è indirizzato a sostenere ricerche di base di giovani studiosi. La stesura del progetto nella sua prima versione è il tentativo di tradurre assunti teorici, costruiti su nuove necessità di dialogo tra architettura e città, in concreti strumenti operativi. Continua... Alter-azioniQuesto libro raccoglie una serie di saggi sull’alterazione, ovvero sul rapporto interpretazione e realtà, sostanzialmente sul come si possa aumentare la realtà oltre l’impiego di strumenti tecnologici. Con l’espressione “realtà aumentata” si vuole qui sostenere l’autonomia della visione, la sua non necessità di protesi da altri impostate, a favore di un potenziamento delegato alla sola teoria. L’obiettivo è aggiornare il binomio teoria-progetto, superare inutili dualismi, affermare la coincidenza dei due termini non solo sul piano dei contenuti ma anche su quello degli strumenti. Continua... |
hortusbooks si propone come una collana agile, aperta ad una molteplicità di contributi nel campo dell'architettura. I volumi vengono pubblicati con tecnologia print on demand dalla casa editrice Nuova Cultura di Roma e possono essere acquistati on-line tramite i maggiori canali di diffusione. ![]() ![]() Gina Oliva. Architettura e PaesaggioGina Oliva. Architettura e Paesaggio: Riflessioni. Prefazione di Benedetto Todaro ![]() Nello spessoreNello spessore. Traiettorie e stanze dentro la città. A cura di Sara Marini e Federico De Matteis ![]() Enrico Puccini. Spazio aperto | Spazio chiusoSpazio aperto | Spazio chiuso. Cento anni di sperimentazioni nell'edilizia residenziale tedesca. Prefazione di Federico De Matteis ![]() Carlo Maggini. MixitéCarlo Maggini. Mixité. Strategie di composizione nella realtà francese contemporanea. Prefazione di Federico De Matteis Il paesaggio chiama
Valle Giulia FlickrDa un piccolo gruppo di appassionati, accomunati dalla voglia di imparare l’arte fotografica e di utilizzarla come strumento per “parlare” di architettura, si è arrivati ad un gruppo che oggi conta più di 260 iscritti. Lo spirito del gruppo è quello della condivisione come mezzo di conoscenza, sia in campo architettonico che fotografico, e i contest proposti danno l’occasione agli iscritti di confrontarsi su varie tematiche in campo architettonico e sociale. Continua... Dal paesaggio al panorama, dal panorama al paesaggio
Il Giardino dei Cedrati di Villa Pamphilij
Rassegna Italiana | 5 Temi 5 ProgettiIl complesso di risorse culturali, artistiche, ambientali, che sono proprie di un paese noi lo chiamiamo Patrimonio (ma anche l'insieme dei cromosomi che ogni individuo eredita dai propri ascendenti). Le Case sono le abitazioni dell'uomo e l'Esterno è ciò che sta fuori, che viene da fuori. Il termine Tecnologia è composto da arte e discorso, dove per arte si intende(va) il saper fare, in altri termini il progetto del saper fare. La Catastrofe indica i grandi sconvolgimenti provocati dalla natura o dall'uomo. Continua... |